Scacchiere

Vorrei poter chiudere gli occhi e dormire, riposare, portare pace nella mia anima.
Vorrei poter spegnere questa macchina infernale chiamata psiche che elabora assiduamente pensieri scomposti e contorti.
Vorrei oscurare i miei pensieri e lasciare scorrere la vita così come è; fredda e memorabile.
C’è una caratteristica della mia vita in cui nell’ultimo periodo non riesco a destrarmi.
Ho perso la linea del tempo, non sono più in grado di comprendere l’eternità dello scorrere dei minuti, mi perdo inesorabilmente tra il ticchettio delle lancette ferme sempre nello stesso istante.
Ah! Dove sono?
Le giornate scorrono lente e tediose fin quando a mezzanotte un guizzo di vita si interpola tra me e la mia anima, gli incubi tacciono e i minuti si susseguono senza logica.
Nella magia del momento mi domando perché è così esilarante soccombere durante la notte.
Mi interrogo deducendo di essere pedina inerte in una scacchiera vuota.
I cavalli e gli alfieri hanno abbandonato il podio e le torri sconvolte hanno chiuso gli occhi dinanzi le salme esangui delle Regine nude.
Bramo ininterrottamente la prima brezza del giorno dimenticando che la vita incombe, arriva l’alba e la lietezza non torna a scorre nelle mie vene. Ho perso le parole e mi rendo conto che è mattino, il ciclo della noia ha di nuovo inizio.
Devo alzarmi dal letto prima di annegare nella disperazione.

-Lilith Hendrix