Intervista alla scrittrice Khrystyna Gryshko

Cari lettori, vi lascio una intervista alla scrittrice Khrystyna Gryshko

Benvenuta! Ti va di raccontarci chi sei e cosa fai nella vita?

Grazie. Mi chiamo Khrystyna Gryshko, abito a Como e lavoro come analista funzionale a Milano. Oltre a questo, ovviamente scrivo…

Sappiamo che hai scritto alcuni libri, di cosa parlano?

Sì, ne ho pubblicati tre sino ad ora. “Benvenuti a Neverland” parla di un manicomio chiamato per appunto Neverland (Arduino Sacco Editore). “Erea”, invece, è un romanzo fantasy pubblicato con Europa Editore. “Io mi bacio da sola”, infine, è una raccolta di poesia pubblicata con DreamBook edizioni.

Perché hai deciso di iniziare a scrivere, c’è stato un evento particolare che ti ha spinto a farlo?

Ho molto riflettuto su questa domanda lungo gli anni senza trovare un perché vero e proprio. Forse è un mio modo per sfuggire alla realtà.

Leggendo “Erea”, il tipo di scrittura è molto dolce e delicato, da dove è nata la tua opera? Cosa c’è di vero nella storia? C’è un significato nascosto?

Credo che “Erea” sia stata ispirata molto da “Le Cronache di Narnia”. Un significato nascosto c’è ma preferisco tenerlo ancora per un po’ per me.

Hai in mente nuove pubblicazioni?

Sì, l’anno prossimo usciranno miei due libri: una raccolta di poesie dal titolo “Guerra” e un romanzo “Bucaneve Calpestato”, rispettivamente con Bertoni Editore e con Pub.me.

Sei ucraina, hai mai pensato di scrivere nella tua lingua originale, oppure di pubblicare al di fuori dell’Italia?

Mi risulterebbe molto difficile scrivere in ucraino in quanto la lingua in cui penso è l’italiano. Ammetto però di aver scritto una raccolta di poesie in inglese e che sogno di poterla pubblicare al di fuori dall’Italia.

La tua storia è molto interessante, hai passato una infanzia abbastanza travagliata ma sei comunque riuscita ad arrivare a grandi traguardi, sei soddisfatta del tuo percorso (scolastico, lavorativo, editoriale)?

Ad essere onesti no. Ho ancora tanta strada da fare e tante cose da imparare. Dal punto di vista editoriale ho già scritto alcuni libri nuovi. Non sto parlando di quelli che usciranno nel 2021, ma di opere nuove di zecca che attualmente sto correggendo. Vedremo se anche loro troveranno un loro editore.

Tanti bambini e ragazzi stranieri vengono giudicati dalle loro origini e presi in giro, quale consiglio daresti a loro e alle loro famiglie?


Il consiglio che posso dare è quello di non seguire quello che ho fatto io quando mi è capitato di vivere questa situazione. Non bisogna chiudersi in sé stessi. Nel mio caso la mia famiglia non ne sapeva nulla e per lo più mi colpevolizzava per il fatto che non avevo amici. Il mio consiglio dunque è quello di non nascondersi, parlare coi genitori, raccontare la vostra versione dei fatti, ma soprattutto non sentirsi colpevoli.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Continuare a scrivere anche se è molto difficile conciliare il lavoro in ufficio con il tempo da dedicare alla scrittura. Non demordere ma nemmeno lasciarmi illudere.