Binario uno

Binario uno, treno in arrivo, gente che corre, valigie che graffiano l’asfalto della stazione, musica in lontananza, leggere risate, pensieri, emozioni, abbracci, addii, arrivederci, lacrime di gioia, lacrime di dolore e viaggi mentali a non finire.
Percorrendo i grandi sottopassaggi delle stazioni, da un capo all’altro del mondo, corriamo tutti dietro un treno.
Un treno che puntualmente passa, che perdiamo e che forse, difficilmente ritroveremo.
Eppure, corriamo.
Corriamo incessantemente dietro i treni che, tristi anche loro, solitari, sono destinati a rimanere abbandonati in una stazione deserta.
Binario uno, sette e trenta del mattino, sto correndo combattendo contro il tempo, per poter sostenere una prova della vita: la resistenza.
Metaforicamente, resistenza.
Per una vita intera lottiamo per qualcosa, qualsiasi cosa, e nonostante tutto lo facciamo, lottiamo.
Lottiamo per qualcosa.
Resistiamo a dolori atroci, digiuni costanti, cicatrici che raramente rimarginano.
Resistiamo alla vita stessa, convinti che prima o poi tutto passerà, prima o poi.
Si, prima o poi, passerà.
Passerà, tutto passerà, così come passerà questo viaggio infinito senza meta.
Un viaggio formato da libri e carta pesta, castelli di sabbia e conchiglie scomposte.
Un viaggio composto da voli aerei persi, treni mancati, autobus malandati, baci sfuggiti, abbracci negati e pensieri malsani.
Perché?
Perché tutto questo?
Perché evitiamo la vita?
Perché non siamo in grado di resistere, lottare, seminare e raccogliere i frutti di questa vita?
Hai mai pensato alla tua vita, osservandola dall’inquadratura più alta che ci sia?
Dimmi, cosa ti turba?
Dimmi, stai facendo di tutto per essere felice?
Binario uno, sette e trentadue del mattino, ho perso il mio treno.
Ho perso un pezzo di vita.
Binario uno sette e trentasei del mattino, sto sorridendo.
Tra mezz’ora arriverà il prossimo treno, nel frattempo andrò a fare colazione.
Sorridi, è la tua vita, puoi modificarla a tuo piacimento, aggiungendo zucchero, caffè, e brioches.
Ricorda che nulla è perduto.
Tutto passa, tutto passerà.
Bisogna solo essere pazienti.
“Mi piace pensare che, fra i treni che passano una volta sola, ci siano anche dei regionali affollati che, in fondo, si possono perdere.”

– Lilith Hendrix