Il Giorno del Mondo in un giro

Cari, vi lascio un pensiero su un libro che mi è piaciuto molto, edito Scatole Parlanti, “Il Giorno del Mondo in un giro”.

Titolo: Il Giorno del Mondo in un giro

Autore: Luca Mancin

Collana: Voci

ISBN: 978-88-3281-273-2

Pagine: 142

Prezzo di copertina: Euro 14,00

TRAMA

Il professor Barnabò, burbero e integerrimo docente di Chimica, vede stravolta la propria invariabile routine quando gli viene assegnata una cattedra all’Università Regionale di Aetopoli. La cittadina è un microcosmo popolato da personaggi apparentemente bizzarri: dal sindaco-tuttofare Barqilish, che lo coinvolge nelle iniziative culturali del paese, al barista Baratendara e sua nonna Zamani Mace, che cercano di iniziare Barnabò a qualche… salutare vizio. Non mancano filosofi, pittori e musicisti desiderosi di accogliere il chimico nella comunità locale.
L’epicentro di Aetopoli è il Giorno del Mondo, un evento atteso febbrilmente dall’intera cittadinanza; Barnabò non potrà esimersi dall’affrontare la carica di umanità che caratterizza la manifestazione, un’ondata capace di far traballare i grigi pilastri della propria esistenza.

Le prime righe introducono alla narrazione della vita del professore di Chimica con fare fiabesco, sciolto e regolare… Fino ad arrivare alla narrazione dei fatti veri e propri: strambe e particolari avventure che coinvolgono il nostro prof.

Il personaggio principale, il professore di chimica, è un uomo dedicato allo studio della chimica, rintanato nelle sue convinzioni, sta sempre per conto suo ed è un po’ difficile da capire, enigmatico quanto basta per incuriosire il lettore e trasportarlo nella narrazione.

Sono inserite anche lievi nozioni (cenni) di chimica e fisica, coerenti con i dati scientifici. Molto buono!
È una lettura interessante, molto riflessiva. Infatti, Tra una vicenda e un’altra ne viene fuori una bella riflessione, un messaggio non propriamente chiaro durante il corso della lettura ma ben visibile al termine: ogni tassello va al suo posto ed ogni incontro, seppur casuale, forse, non lo è del tutto.

Ho trovato la trama ben strutturata, solida e lineare dall’inizio alla fine.
Le pagine di questo libro nascondo un bel significato, leggetelo!

Vi lascio un estratto molto bello:

Gli ho dato la parte più intima e più oscura di me, quella che mostro a malapena a me stessa. Lui l’ha presa, l’ha ammirata e poi l’ha sbriciolata. Davanti ai miei occhi, e io non potevo intervenire.
Questo mi fa sentire ancora più vulnerabile e umiliata. E così eccomi qua, abbandonata in lacrime su una panchina».
«Comprendo» affermò pensieroso Barnabò, che in realtà aveva colto solo la parte descrittiva e oggettiva di quella storia. «Forse non sono la persona giusta per questo genere di cose, ma ti potrebbe aiutare sapere che anche io ho quasi giornalmente problemi analoghi».
Tarisa lo guardò con gli occhi spalancati.
«Non mi fraintendere. In laboratorio mi capita spessissimo di dover mescolare tra loro due materiali per osservare una reazione o per creare un composto. Magari sulla carta, o stando alla teoria e ai
calcoli, quei due elementi legano alla perfezione. Tu allora sei felice perché tutto dovrebbe andare liscio e risolversi rapidamente. Poi, però, già dalla prima mescolanza ti accorgi che qualcosa non va, che
forse hai sbagliato le dosi, che non li hai uniti nella sequenza corretta. Realizzi che quei due elementi, che all’apparenza sembravano perfetti l’uno per l’altro, nella realtà non legano così bene o non legano affatto. Magari in quel momento una qualche variabile esterna è intervenuta negativamente nel tuo esperimento. E tu imperterrito devi tentare di cambiare impercettibilmente le dosi o le proporzioni
e fare mille tentativi e modificare e rivoluzionare tutto, e poi allora riuscirai ad avere il tuo composto o la tua reazione. L’importante, me lo ripeto ogni mattina quando entro in laboratorio, è non darsi per vinti. Se le cose sembrano andare sempre storte il problema non è nel chimico – be’, in alcuni casi sì… –, ma nella ricerca del giusto equilibrio. Metti in conto i fallimenti, ma non dubitare mai di te stesso. Riprova anche cento volte e prima o poi uscirà ciò che cerchi».
Tarisa aveva ancora gli occhi lucidi ma adesso lo guardava quasi sorridendo.

L’AUTORE

Luca Mancin è nato a Torino nel 1999 e vive tra Candiolo, Milano e Sestriere. È appassionato di filosofia e sci. Il Giorno del Mondo in un giro è la sua prima pubblicazione.

Il libro è disponibile nelle varie librerie e store online.

(In collaborazione con Scatole Parlanti)

– Lilith Hendrix

Per proposte di collaborazioni, recensioni, informazioni, consigli: lilith.hendrix@gmail.com