Vespri afosi

Vespri afosi

Mi ricordo di quel giorno buio
Quando sotto ad una quercia
Giurai amore eterno
A questa terra.

I salici piangevano
Ed io trattenevo le lacrime
Per evitare di contaminare
I miei fratelli.

Scorrevano veloci nella mia mente le immagini
Di un aprile ormai devastato
Da un caldo afoso.

Silenziose, le libellule svolazzavano
Intorno al mio cuore
Senza fermarsi a chiedere
Il permesso di poter alloggiare.

Mi ricordo di quella sensazione
Di malessere interiore che corrodeva i miei sensi
Avevo costantemente un’insonnia fatale, quella che caratterizzava un essere immortale.

Tutt’ora, all’imbrunire del cielo,
Rinnego di essere viva e morta nello stesso tempo
E di non appartenere
A questo luogo.

– Lilith Hendrix

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