Un’altra Coppa dei Campioni

Esce nella collana Ucronica il romanzo sportivo di Renato Villa che immagina un destino diverso per la Stella Rossa di Belgrado e da lì per la Jugoslavia stessa.

Nel 1948, dopo che un esaltato aveva sparato a Togliatti, l’Italia era sull’orlo di una guerra civile. Ma accadde un fatto inaspettato: il ciclista Gino Bartali cominciò a vincere tappa su tappa e a competere per il Tour de France, che poi vinse, alimentando lo spirito patriottico degli italiani e stemperando la tensione politica interna.

Qualcosa del genere avrebbe potuto forse accadere, pensa Renato Villa, in Jugoslavia nel 1988. Ma la nebbia di Milano cambiò il corso della storia.

La Stella Rossa di Belgrado – o Crvena Zvezda, come recita il nome in Serbo – è con la Steaua Bucarest l’unica squadra calcistica dell’Europa dell’Est ad aver mai vinto una Coppa dei Campioni (più o meno quella che oggi si chiama Chiampions League). La vinse nel 1991, quando la Jugoslavia era già avviata verso la dissoluzione. Ma cosa sarebbe successo se tre anni prima, nel 1988, quando la Stella Rossa stava vincendo uno a zero contro il Milan (che poi avrebbe vinto la coppa) la gara non fosse stata sospesa per nebbia ma fosse terminata regolarmente? Se lo chiede – e cerca di immaginarlo – Renato Villa nel romanzo La notte della Stella, una storia che va ben al di là dell’aspetto sportivo, in uscita oggi nella collana Ucronica curata da Giampietro Stocco.