Storia di una strega e del suo boia

In libreria da lunedì 13 settembre

Domenica Matta
Storia di una strega e del suo boia

Romanzo storico di Gerry Mottis, seguito di Terra bruciata – Gabriele Capelli Editore

La storia vera di Domenica Matta, processata due volte per stregoneria nella “Svizzera italiana” e condannata a morte nel 1616. E quella del suo boia, spietato funzionario che troverà umanità e amore proprio accompagnando Domenica alla morte. Un racconto avvincente e profondo, dedicato alle migliaia di donne vittime innocenti dell’Inquisizione e dei Tribunali laici.

Mendrisio, 26 agosto 2021 – È la storia di Domenica Matta quella che Gerry Mottis racconta nel suo ultimo romanzo storico: donna realmente esistita che venne torturata e condannata a morte nel 1616 dal Tribunale della Ragione di Roveredo, nella “Svizzera italiana”, perché considerata una “donna malefica”, una strega. Caso unico, perché processata per ben due volte (prima da bambina, dall’Inquisitore di Carlo Borromeo, e poi da adulta), quello di Domenica Matta è però solo uno dei tanti: nelle valli alpine “elvetiche” i documenti d’archivio parlano di migliaia di verbali di processi per stregoneria.

Domenica Matta. Storia di una strega e del suo boia, edito da Gabriele Capelli Editore, è in libreria da lunedì 13 settembre: un racconto ricco, avvincente e profondo, che l’autore ha scritto basandosi sui documenti autentici del processo alla donna conservati negli archivi (i verbali originali del processo si trovano in Appendice). E in cui spicca un secondo personaggio importante, il Ministro di Giustizia, il boia di Domenica, Kasper Abadeus, ispirato a un’altra figura realmente esistita: quella del carnefice papalino Mastro Titta, che per tutta la vita tenne un diario in cui si rivelano una sensibilità e un’umanità impensabili per il suo ruolo.
Spiega l’autore Gerry Mottis: “Ho voluto dare un ‘volto’ e un nome alle molte vittime innocenti del passato, riscattarne l’immagine. L’Inquisizione e i Tribunali laici hanno mandato a morte donne e uomini ma le donne sono state certamente le più colpite, proprio in quanto ‘femmine’, cioè superstiziosamente ritenute ‘con minor fede’. Nelle valli alpine erano molto radicate le pratiche rituali pagane legate alla natura. Furono duramente colpite, coinvolgendo migliaia di innocenti, poiché considerate sataniche: esistono molti documenti che raccontano questa realtà drammatica. È necessario valorizzarli e farli conoscere. Questo è l’obiettivo del mio romanzo”.

Domenica Matta segue il precedente libro di Mottis, Terra bruciata, dove i lettori hanno conosciuto la figura del boia Kasper: un uomo figlio della sua epoca, un funzionario che torturava e uccideva ma che grazie all’incontro con una donna scopre umanità e amore, finendo per soffrire profondamente dell’ingiustizia di cui egli stesso rappresenta il braccio.
In Domenica Matta le vicende di Domenica e di Kasper si intrecciano in un crescendo di tensione, tra Venezia e il Comungrande di Mesolcina in Svizzera, con una scrittura precisa e penetrante, che sa descrivere fedelmente gli accadimenti dell’epoca e far entrare il lettore nelle emozioni e nei vissuti dei protagonisti, fino al coinvolgente sorprendente finale, in cui l’ingiustizia drammatica e simbolica che colpisce Domenica rappresenta il momento in cui Kasper saprà realizzare il suo sogno d’amore e affrancarsi dai soprusi di cui è partecipe.

ESTRATTO
La Domenica si arrestò sul sentiero scosceso.
«Ci siete già state?» La sua voce era tesa.
Le due donne si guardarono. Era giunto il momento di rivelarle la verità.
«Non ti ricordi?» chiese sarcastica la Pedrina, sciogliendosi lo scialle dalle spalle e agitandolo per aria come a invocare chissà cosa.
«Cosa dovrei ricordare?» 
«Di esserci stata anche tu» affermò la Giovannina. «Con noi!»
«E più volte» rincarò la più anziana delle tre.
«Quindi è vero» balbettò la Domenica. «Non me l’ero soltanto immaginato.»
«Immaginato che cosa?» chiese con un ghigno beffardo la Pedrina, che si era annodata lo scialle attorno al ventre prominente. «Immaginato le danze attorno ai calderoni? Immaginato la musica dei demoni della natura? I bambini e i feti non battezzati donati al Diavolo? I poteri sovrannaturali che hai sviluppato? La lussuria dei nostri uomini che ci hanno prese contro natura?»
La Domenica barcollò.
«Era la febbre. Io credevo che…» parve mancare per un istante. Poi si riscosse. «Non può essere vero. Io non mi ricordo nulla.»

L’AUTORE
Gerry Mottis (1975), originario della Valle Leventina, è nato e cresciuto a Lostallo GR. Oggi vive con la sua famiglia a Rivera, Canton Ticino. È insegnante di lingua italiana e storia alle Scuole Medie di Roveredo GR e Professionali Superiori a Giubiasco. Ha pubblicato una decina di libri: raccolte poetiche, di racconti e romanzi tra cui Oltre il confine e altri racconti, Fratelli neri. Storia dei primi internati africani nella Svizzera italiana, Terra bruciata. Le streghe, il boia e il diavolo (Gabriele Capelli editore, 2017), In cammino con Dante. Viaggio commemorativo all’Inferno. www.gerry-mottis.ch

Gabriele Capelli Editore  Mendrisio, Svizzera
www.gabrielecapellieditore.com