Nella sua terza silloge, dopo “Le mie tavole di Rorschach” e “Liber secundus”, Elio Picardi rimescola ancora una volta le carte e affianca alle sue nuove composizioni 33 ritratti a carboncino e matita recuperati dai suoi archivi. Anche in questa raccolta il filo conduttore è la volontà di dire e non dire, di evocare una realtà incomprensibile e sfuggente, alla cui volontà tanto l’artista quanto il poeta e l’oggetto della poesia finiscono per affidarsi completamente. L’accettazione della sofferenza è il filo conduttore di tante storie di vita vissuta a tratti: è questo il “nuovo inizio” a cui ci rimanda Elio Picardi, nei suoi ritratti che dissolvono lentamente, in un dignitoso fatalismo, le arroganze e le manie di grandezza del passato.

Dire o non dire? Questo è il dilemma! Ho per voi la recensione della terza raccolta di poesie di Elio Picardi. Il modo di scrivere di Elio è particolare, a volte si nasconde dietro le parole, altre volte riesce ad esternare tutto ciò che non vorremmo sentire. Dunque, dire o non dire? È possibile decidere? Forse, uno dei tanti obiettivi della poesia è questo! L’interpretazione di questa raccolta è strettamente personale. L’autore è in grado di nascondere grandi significati dentro i suoi versi. Spesso l’autore adotta note melodiche e drammatiche, unisce sentimenti contrastanti. Penso che questo libro sia un profondo viaggio nell’essere, un incontro tra sofferenze e riflessioni… Un nuovo inizio! Un punto d’incontro tra anima e versi. In questa raccolta sono presenti dei ritratti affiancati alle poesie, ho apprezzato molto questa scelta originale. Consiglio la lettura!

L’AUTORE

 Elio Picardi, nato a Torino il 19 Giugno 1960. Con & MyBook ha pubblicato anche Le mie tavole di Rorschach  e Liber Secundus. Vertigini visuali, vertigini verbali.

• Facebook
• Twitter
• Amazon
• Link

(In collaborazione con &MyBook)

– Lilith Hendrix

Per proposte di collaborazioni, recensioni, informazioni, consigli: lilith.hendrix@gmail.com