N.S.O.E. | Lilith Hendrix

Titolo: N.S.O.E.

TRAMA

Sette sconosciuti si ritrovano in una hall di un lussuoso hotel a New York, scelti da un misterioso Pastore, per un viaggio con destinazione Los Angeles. I sette partiranno, senza l’artefice del progetto, il quale all’ultimo non si presenterà. Attraverseranno deserti, luoghi sperduti sotto cieli infiniti, passando per metropoli affollate, toccando i luoghi più spettacolari d’America. Ma ben presto il viaggio li porterà a valicare altri confini: verseranno lacrime, esploderanno di rabbia, rideranno a crepapelle fino a raggiungere il limite della loro anima, confrontandosi con il loro passato e con quel senso di alienazione che li ha condotti a saltare in quel viaggio per ritrovare la fiducia nella vita e nei sogni impossibili. Balleranno sotto la pioggia, celeranno e sveleranno segreti, dipingeranno paesaggi surreali, spezzeranno legami, brinderanno di gioia, faranno promesse d’amore, punteranno a tutta velocità verso mete inattese. Toccheranno con mano l’essenza primitiva dell’esistenza e nella ricerca affannosa dei propri sogni improvvisamente l’inaspettato travolgerà il loro percorso, infrangendo l’incanto del viaggio e costringendoli a ricercare nuovi sogni per cui vivere, realizzando così il progetto del Pastore.

Ciao cari, oggi vorrei lasciarvi la recensione di un bel libro! Lo ho letto con molto entusiasmo nonostante all’inizio fossi un po’ titubante. All’inizio la lettura scorre un po’ lenta, ci ho messo un po’ per entrare effettivamente nella trama e nel vivo della vicenda. Mi è piaciuto il modo in cui il mistero della situazione e l’avventura del momento sono stati narrati. È una narrazione descrittiva e il linguaggio adottato è ben articolato, completo. Sono rimasta sorpresa. Viene mostrano un intreccio di vite, sentimenti, emozioni, paure. Ogni capitolo è caratterizzato dal nome di una città e al termine della lettura tutto prende forma. Introspettivo, particolare, penso sia un libro molto valido, lettura consigliata!

“Richiuse la lettera compostamente, come aveva imparato fin da piccola tenendo in ordine la camera riponendo al loro posto gli oggetti, sottolineando con la matita per non rovinare i libri, dando una logica allo studio, applicandola poi alla matematica e anni dopo alla fisica. Ogni gesto nella sua vita era stato calibrato, razionalizzato, pesato e poi messo in atto. Nulla era per caso, ogni variabile nell’equazione complessa dei suoi giorni avrebbe portato al valore atteso.”

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