Intervista alla scrittrice Brianna – NeptUranus

Cari lettori, vi lascio una intervista alla scrittrice Brianna – NeptUranus.

Ciao e benvenuta, ti andrebbe di presentarti; chi sei e cosa fai nella vita?

Ciao Lilith. Permettimi innanzitutto di mandarti dei “like” virtuali per il tuo nickname. (Tra parentesi: molto più vero un nick creato da noi di qualsiasi nominativo “ufficiale” scritto sulla carta d’identità, scelto da qualcun altro.)

Lilith è il simbolo del femminile che non si assoggetta al maschile, per questo ovviamente associato a qualcosa di demoniaco. Sette like.

Hendrix, inteso cone Jimi, per la sottoscritta che pure è nata vent’anni dopo la sua definitiva uscita di scena, è la mano sinistra di Dio, ammesso che esista un Dio o qualcosa del genere. Otto like.

Ora Elisabeth presenta Brianna, o viceversa. Fai un po’ tu.

Brianna è il nickname di Elisabeth V.A. (o viceversa??). È molto usato come nick di attrici porno americane (con la variante Briana), il che da brava ragazzaccia quale sono, non mi dispiace affatto.

Chi sono? Non lo so. Sono qui per scoprirlo. Penso però che per capirci qualcosa ci vorrà un po’ di tempo…

Cosa faccio nella vita: nell’era pre-covid vedevo gente, facevo cose (ogni riferimento a Nanni Moretti è puramente voluto); più che altro, come tutte le bad girls che si rispettino, vedevo gentaccia e facevo cosacce.

Ora non vedo più nessuno a parte il mio gatto e della gentaccia non ho nessuna nostalgia. (Però le cosacce un po’ mi mancano…)

Sei autrice Nepturanus, puoi raccontarci la tua esperienza?

Nepturanus dal mio punto vista non è una casa editrice, o capanna editrice, chiamatela un po’ come vi pare. Non è neanche un progetto culturale, come pensa ingenuamente il mio editore. È una pura utopia, una cosa che come dice l’etimologia non sta in nessun luogo, né in cielo né in terra, né nei manuali di marketing.

Il testo di Imagine di John Lennon, molto più interessante della melodia un po’ melensa, è quello che rappresenta esattamente il mio pensiero su un ipotetico mondo futuro. Che palle però quando lo cantano con il moccolo in mano dopo l’attentato terroristico di turno…

L’incontro con l’editore? Assomiglia a quello narrato nel film ”Scemo & + Scemo”: lo chiamerei “Pazzo & + Pazza”. D’altro canto dalle nostre parti “L’Elogio della Pazzia” è un libro cult da sempre.

Ho visto le tue opere, possiedono una spiccata ironia e sono molto originali. Da dove nasce il tuo senso dell’umorismo e l’idea per le opere?

Dalla semplice osservazione della realtà. Per citare una certa Brianna, “non c’è bisogno di sforzi titanici per fare umorismo demenzial-surreale sulla realtà: è la realtà stessa ad essere ridicola, demenziale, surreale.”

Citazione del Grande Maestro #1: “Il mio modo di scherzare è di dire la verità. È lo scherzo più divertente.” (Woody Allen)

Per ogni tuo libro della collana “Fuorismi”, quale è stato il tuo modo di interfacciamento con il pubblico?

Interfacciamento zero. Ad oggi ho avuto contatti solo con blogger e intervistatrici: grande successo di critica, pubblico non pervenuto.

Devo dire che come fondatrice del “Club degli Assenzialisti”, finora ho fatto faville.

Citazione del Grande Maestro #2: “Se di tanto in tanto non hai degli insuccessi, è segno che non stai facendo nulla di davvero innovativo.” (Woody Allen)

Credi che alcuni tuoi scritti possano in qualche modo “disturbare” una parte del pubblico?

Assolutamente sì: anzi lo spero vivamente. Sempre per citare una certa Brianna, “È meglio stare sui coglioni a molti che piacere a molti coglioni”.

Quanto c’è di vero e personale in ciò che scrivi?

Un buon 50% è frutto di esperienze dirette; un 30% è riportato da amici o conoscenti fidati; il resto è inventato ma comunque verosimile.

Quale è il tuo motto?

Ogni fuorisma può essere un motto, e viceversa. Te ne cito uno che mi piace particolarmente: “C’è una differenza tra chi è pagato per rompere i coglioni e chi lo fa gratis: i primi hanno un orario”.

Hai progetti per il futuro, nuove opere in cantiere?

Ho un’altra mezza dozzina di Fuorismi in serbo (ma il serbo poi chi lo capisce??).