In libreria da lunedì 14 marzo: Corpuscoli di Krause – Raccolta di poesie. L’ultimo lavoro di Fabiano Alborghetti

In libreria da lunedì 14 marzo:
Corpuscoli di Krause – Raccolta di poesie
L’ultimo lavoro di Fabiano Alborghetti, autore di Maiser
(Premio Svizzero di Letteratura)

– Gabriele Capelli Editore  –

Critica sociale e dimensione intima in una raccolta in versi tra passato e presente, paure e spiragli. Pandemia, lavoro, Storia, tragedie personali, l’inevitabilità del prendersi cura di sé e degli altri.

Reading anteprima domenica 20 marzo, Museo Vincenzo Vela, Ligornetto  – ore 11

Mendrisio, 7 marzo 2022 – Dopo il successo del romanzo in versi Maiser (Marcos y Marcos, 2017, Premio Svizzero di Letteratura), Fabiano Alborghetti propone una raccolta di poesie inconsueta e affascinante: esce lunedì 14 marzo Corpuscoli di Krause, edito da Gabriele Capelli.
In un lavoro completamente diverso da tutte le precedenti pubblicazioni, l’autore svizzero-italiano lascia l’abituale narrazione in poesia di ampio respiro a favore di una dimensione sintetica, frammentaria: resta fedele alla sua vena civile profonda ma lo fa raccogliendo racconti di mondi diversi, mescolando per la prima volta la critica sociale alla dimensione intima e personale, pur senza indulgere a sentimentalismi o compiacimenti retorici. Alborghetti, noto per l’approccio da “inviato sul campo” di stampo quasi giornalistico (più volte infiltrato per raccogliere storie), si conferma il poeta più impegnato della sua generazione.  

Nei sei capitoli del volume si dispiegano metriche diverse, che trasportano il lettore in altrettanti mondi. Si attraversano i vissuti laceranti seppure dolci della prima ondata di pandemia; l’esperienza sensoriale del taglio e della lavorazione del legno come metafora della violenza; la cruda realisticità della “Sezione” dedicata al lavoro; le dieci intense composizioni sullo Sciopero nazionale svizzero del 1918. E, ancora, la multiforme personalità di uno Spartaco ribelle di diverse epoche e metafora dell’uomo comune; l’impietosa critica verso la società che tutto consuma e spettacolarizza nei versi sugli “Amanti di Valdaro”; l’intimità urgente e attenta di Intuitu personae, breve narrazione in versi dedicata alla scomparsa del padre, e quella drammatica e insieme leggera di Complicanze e altre forme, in cui l’autore si misura con la propria fragilità fisica e il tema della cura di sé e dell’altro. Un filo rosso attraversa e unisce l’intero libro: il tema della paura e dell’incertezza, scomposto e ricomposto con certosina delicatezza.
«La realtà di questi Corpuscoli è multiforme – spiega Alborghetti -, fatta di franamenti, frizioni, conflitti della storia umana. A ricucire i brandelli, lo spiraglio di un punto di domanda. I Corpuscoli sono sollecitazioni termiche e sensoriali che emergono: istanti, respiro, forse una traccia». Le prime dodici poesie, così come l’ultima “resistente” composizione, si chiudono con un punto interrogativo: dalla solitudine si torna alla relazione, dall’osservazione lontana si ritrova l’obbligo commovente dello scambio umano. «Per prendersi cura – dice l’autore -, guardare al futuro consapevoli di essere comunità».
Domenica 20 marzo 2022, ore 11.00, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia (che si celebra internazionalmente il 21 marzo), il Museo Vincenzo Vela, in collaborazione con il Festival ChiassoLetteraria, propone un inedito recital poetico in musica da Corpuscoli di Krause.
Con letture del poeta e dell’attore Massimiliano Zampetti e musiche composte ed eseguite da Federica Gennai ed Emmanuel Pfirter.

ESTRATTI

No, non saremo solo corpi crivellati dall’assenza
ma un ventaglio di miracoli.
Senti, quanto ti dura il mondo, dentro.
Dimmi:
da dove cominciamo?

————————————–
Gridano, non è vero? Ti assediano
nonostante il buio di un cassetto
dove hai riposto voci, visi, le storie consumate

ma irrisolte. Sono immagini del mondo:
quelle atroci ed involute, quelle nere
che fumano di cenere e di corpi

di vuoti impronunciabili. Talvolta
le disponi con un ordine
che assomiglia a una deriva

e non sai, non trovi un senso
e pesano negli occhi, lo so.
Le riponi e ritornano.

Ne ritagli altre dai giornali, altre storie
altre vite. Altre assenze
o geografie, altre grida farsi roche

e talvolta son le tue, dando voce a chi non c’è.

L’AUTORE

Fabiano Alborghetti (1970) ha scritto di critica, fondato riviste, creato programmi radio, progetti in carceri, scuole e ospedali ed è promotore culturale. Collabora come consulente editoriale con case editrici e riviste. È nella commissione di programmazione di diversi festival ed è presidente della Casa della Letteratura per la Svizzera italiana. Come autore rappresenta la lingua italiana e la Svizzera nel mondo su mandati ufficiali; traduzioni di sue poesie sono apparse in oltre 10 lingue. Ha pubblicato 6 raccolte di poesia tra le quali Maiser (Marcos y Marcos, 2017 – Premio Svizzero di Letteratura 2018) poi prodotto integralmente come radiodramma dalla RSI Radiotelevisione della Svizzera Italiana. Dal 2017 lavora ad un romanzo in versi basato sulla comunità Walser (Borsa letteraria UBS Cultura e Borsa di creazione della Fondazione Landis & Gyr). www.fabianoalborghetti.ch