Cose a caso

Cose a caso che scrivo, cose a caso che parlano di me.

L’autunno, così introspettivo e quieto,
Disarma il mio animo.
Ho voglia di rinascere e sfiorire
Come una foglia
Riversa a terra
Tra le follie della natura.

(…) Io vorrei solo

Non essere così,

Libellula selvaggia

Nella notte magica dove

Distanti e malcontenti

Non riusciamo a toccare le nostre labbra.

Che cosa significa quando il cielo cupo piange se stesso e l’inconscio malessere nega il tuo respiro?

Come si fa, quando il tristo mietitore cerca il tuo corpo e tu, nuda, a terra, sei polvere che vola nel vento?

Cosa vuol dire amare e non essere in grado di dare voce ai sentimenti?

Dove, come e quando inizia la vita, se prima non se ne spezza un’altra?

(…)

Ho visto la stella più luminosa della galassia, brillava di luce intensa

E man mano che mi avvicinavo sussurrava tutto il suo splendore.

Quel giorno di fine inverno

Il freddo è sceso rapido

Mi ha preso alla sprovvista

E nella nebbia fitta quella stella

pareva immensa e immersa sempre più

Nella notte buia.

(…)

Brillare nel firmamento

È come ascoltare in silenzio

Tutto il vuoto del momento.

Perdersi

Nell’abisso oltre i ponti

Oltre la scienza incompresa

Di questa terra ancora in vita

È sempiterna

Magia.

Si riversano a terra

Lacrime d’amore

Ed io mi sento così

Bramosa d’essere

Punta da una spina

E finalmente, viva.

Mi incanto davanti al cielo limpido e alla mimosa in fiore che mostra le sue lacrime d’oro. Mai spettacolo fu più bello ad occhi aperti, fino ad ora. Sto imparando a scoprire il mondo. (…)Se la primavera potesse parlare all’inverno urlerebbe tutto il suo splendore. Noto le rose rosse e le margherite in fiore, le piccole violette nel prato verde smeraldo… Il profumo della mimosa e il suo polline a terra, il nettare divino della donna – madre natura si desta a colorare le vallate. Ahimè, il letargo è finito! Come posso spiegarlo alla mia anima che l’inverno sta per finire ed è arrivato il momento di tornare a vivere?